Molti edifici o parti di essi, sia con strutture in ferro che in cemento armato, sono esposti per la loro particolare destinazione d’uso al pericolo di incendio e quindi sono soggetti all’ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendio.
In questo ambito le strutture dell’edificio interessate devono avere la capacità di resistere se esposte al fuoco, per un determinato periodo di tempo ( R=30’ , 60’ , 90’ ,120’ etc.) senza crollare in modo da garantire se non altro l’esodo delle persone presenti e le attività dei Vigili del Fuoco.
Il calcolo consiste in una precisa operazione ingegneristica di portata abbattendo le caratteristiche di resistenza meccanica dei materiali (calcestruzzo e ferro) via via che l’incendio si sviluppa nel tempo in modo progressivo fino al collasso della struttura.
Capita sempre più spesso a noi Strutturisti che ci venga richiesto da parte degli Amministratori di Condominio di calcolare la resistenza statica R al fuoco delle solette e delle strutture in cemento armato che costituiscono la copertura dei boxes e del corsello dei loro condomini.
Infatti, mentre per le strutture più recenti questo calcolo e il relativo valore di R è oramai quasi sempre disponibile in quanto preciso requisito di progetto, per le più o meno vecchie strutture è difficilmente presente tra la documentazione.
Per il rilascio del C.P.I. è altresì indispensabile avere o risalire a questo parametro, ecco quindi la necessità in alcuni casi di indagare le strutture esistenti e i relativi documenti per poterlo calcolare e certificare.
Nei casi più semplici si ha a disposizione la documentazione originale di progetto con i disegni esecutivi di travi pilastri e solette, la relazione a struttura ultimata e il collaudo statico.
In questo caso il l’Ingegnere strutturista è favorito ma dovrà comunque verificare sul posto, per quanto possibile, la rispondenza dell’eseguito con il progetto.
Controllerà le dimensioni delle travi, dei pilastri, valuterà i carichi e soprattutto, con piccoli assaggi locali verificherà il numero e il diametro dei ferri di armatura e determinerà l’effettivo spessore di calcestruzzo che si pone a protezione di questi ultimi rispetto al fuoco (copriferro).
Solo allora potrà effettuare il calcolo di resistenza al fuoco.
Quando invece non vi è documentazione disponibile dovrà sopperire non solo con più diffusi assaggi locali ma anche se il caso con opportune indagini strumentali (Pacometro, sclerometro , ultrasuoni e altro ) che permettano di risalire ai parametri progettuali mancanti per un corretto calcolo .
In ogni caso sarà redatta una relazione di calcolo che dovrà poi essere trasmessa al tecnico incaricato per il C.P.I.
Per approfondimenti e preventivi: Ingegner ClaudioCattaneo claudio.cattaneo@studiocc.it – Cell: 335.821 6265